La lunga strada per diventare sceneggiatore professionista. Abbiamo incontrato Gianfranco Staltari per parlare del suo lavoro come autore e come curatore di “Horror Magazine”, ma soprattutto di Schegge, volume antologico che ha visto all’opera ben 11 disegnatori. L’intervista completa è disponibile sul nr. 3 di Sbam! Comics (scaricabile gratuitamente da qui), insieme all’episodio Chi ucciderà la bestia cattiva? – disegnata da Veronica Baeli – che rende bene il carattere del volume. Qui di seguito un estratto della Sbam-chiacchierata con Gianfranco.

Chi è Gianfranco Staltari? Ci racconti in breve la tua storia e come sei approdato al fumetto?
Chi sono… ancora non l’ho capito, sinceramente! Sicuramente una persona che sogna (o fa brutti incubi) a occhi aperti, che ama scrivere fumetti e cerca di dare il meglio di sè in ogni cosa che fa. Il giudizio alla fine spetta sempre ai lettori. Da lettore, al fumetto ci arrivo leggendo per la prima volta Dylan Dog. Era il 1989, la storia era Ossessione testi di Tiziano Sclavi e disegni di Montanari & Grassani. È una storia molto bella è coinvolgente, forse più gialla che horror (anche se ha molti guizzi grandguignoleschi).
Ricordo le sensazioni molto forti (ero in piena adolescenza): quella storia e i disegni mi hanno completamente rapito e affascinato, non avevo mai letto nulla di simile fino a quel momento. Da lì è partito tutto, ampliando, poi, la gamma dei fumetti letti. Da autore, la mia prima pubblicazione è stata su
X-Comics, della defunta Coniglio Editore, con una storia gialla condita di un pizzico di erotismo, disegnata dal bravo Marco Dominici. La stessa storia poi comparirà l’anno successivo, opportunamente tradotta, sulla storica rivista americana Heavy Metal. Una bella soddisfazione! In seguito ho pubblicato altre storie su riviste e curato alcuni volumi in veste di editor.

E veniamo a Schegge: come è nato il progetto?
Si tratta di una antologia di dieci racconti brevi, scritti da me e illustrati da vari disegnatori. Schegge è nato da varie suggestioni. In primo luogo dalla mia forte passione per il fumetto e poi dall’amore per il genere horror, nato dal già citato Dylan Dog e dalle storiche riviste cult degli anni ’90 Splatter e Mostri, che affondavano le loro radici nella rivista americana, poi serie televisiva, Tales From The Crypt di William Gaines. Poi da un certo gusto per il finale a sorpresa, caratteristica anche di molti scrittori, da me molto amati, come Fredric Brown, Richard Matheson, Fritz Leiber e i classici Lovecraft e Poe. Da tempo cullavo l’idea di fare un’antologia di racconti brevi (anche per questioni di tempo e costi), ma il mercato delle antologie in Italia (sia di racconti che di fumetti) è molto difficile, perché il lettore preferisce un racconto singolo e di ampio respiro. Alla fine ho trovato E.F. Edizioni che ha accettato la sfida e pubblicato il progetto in un bel volume, disponibile in tutte le migliori fumetterie).

Come avete costituito l’equipe di disegnatori che vi ha preso parte?
Il volume l’ho curato interamente io, a parte la supervisione ai testi da parte dell’editore e ovviamente l’impaginazione e la grafica. Quando ho proposto il progetto, Schegge era già in sostanza completo. Un bel neonato scalciante e agguerrito! Alcuni dei disegnatori li conosco da molto tempo, sono amici e abbiamo già fatto alcune cose insieme, come il già citato Marco Dominici – che ha colorato la cover – o Dario Viotti, autore del disegno di copertina e di uno degli episodi. Altri invece li ho conosciuti visitando i loro spazi web. Mi pare doveroso citarli in questa sede: Valerio Nizi, Michele Arcangeli, Paolo Massagli, Luigi Criscuolo, Giovanni Timpano, Veronica Baeli, Ilaria Tomasi, Onofrio Cirillo e Cristian Sbattentini. Last but not least, c’è il mio caro amico, socio e talentuoso scrittore Stefano Fantelli con il quale abbiamo scritto a quattro mani l’episodio Zombie For President.

(07/07/2012)