Pietro Vanessi, in arte PV, classe ‘64, veronese ma romano d’adozione, nasce come professionista della comunicazione, ma da vari anni (seppure a fasi alterne, ci racconta) si diletta nel disegnare vignette per varie riviste, da Cuore a diversi quotidiani locali. Nel settembre 2006, dopo qualche anno vissuto come creativo pubblicitario, si è ributtato con continuità sulla vignetta satirica e sulla riflessione sarcastica sui temi del nostro vivere quotidiano. Tiene anche corsi di umorismo. Sbam! lo ha incontrato per parlare del suo personale universo, l’universo di PV, in cui (parole sue) ”si spazia dalla filosofia, al sociale, dalla cronaca alla vita di coppia, visti sempre sotto un’ottica agro-dolce di disperata disillusione esistenziale, ma che riescono comunque, tra una battuta filo-misogina e un pensiero disperatamente nichilista, a strappare un sorriso-amaro e mai sguaiato, anzi: il più delle volte trattenuto a forza tra i denti in una logica in sospeso tra il sia quel che sia e il sarà come deve andare”.
Anticipiamo qui le parti salienti dell’intervista che potete leggere integralmente sul nr. 5 di Sbam! Comics, la nostra rivista digitale gratuita, disponibile gratuitamente cliccando qui.
Grazie per questo incontro, PV. Ci spieghi qual è la “procedura” con cui crei una vignetta? Da dove nasce la battuta?
Siamo già sul difficile, eh? No dai, scherzo… allora, diciamo che una battuta e più precisamente una vignetta, nasce da un’esigenza “interiore” di dire qualcosa rispetto a un fatto che mi colpisce o che suscita qualche tipo di domanda in me. E fin qui, direi, niente di originale… Quindi se leggo sul giornale, per esempio, che Umberto Bossi si ricandida nella Lega, come cittadino italiano (a prescindere dal credo politico) ho il diritto di farmi certe domande, di ipotizzare certe cose o di sospettarne di altre, giusto? La vignetta quindi rappresenta un mezzo “povero” (costa poco e richiede poco tempo di esecuzione) per comunicare al mondo il mio pensiero in maniera leggera facendo scaturire una riflessione, possibilmente con un sorriso. Perché certi discorsi o messaggi “passano meglio” se rafforzati da un sorriso che stempera le tensioni e avvicina di più le persone.
Nel corso dell’intervista che hai rilasciato a Rai2, hai parlato della distinzione tra il vignettista di satira politica, il “semplice umorista” e la satira esistenziale, quella che prediligi. Ci spieghi il concetto?
Prediligo da qualche anno la satira esistenziale, un termine che ho coniato io ma che ormai consta già di parecchi sostenitori e colleghi. La satira politica si occupa del sociale quotidiano: avviene un fatto oggi e dopo qualche ora la rete viene invasa di vignette o battute su quel fatto. L’unico inconveniente è che poi il fatto si “brucia” in poche ore e dopo due giorni la vignetta è dimenticata, incalzata da quella successiva. Quindi deve lavorare a ritmi sostenuti, alla disperata caccia di notizie last minute.
La satira esistenziale invece no. Forse ha meno appeal sul momento ma ha il potere di toccare “corde sensibili” e di entrare in profondità su certi temi che coinvolgono il nostro vivere e, in certi casi, i grandi “perché” della nostra intera esistenza.
Un discorso a parte merita la tua serie Vita da picio: come è nata l’idea? E – visto l’argomento che tratta – cosa pensi della “censura da social network”, visto che qualcuno ti ha “segnalato” su Facebook?
Il Picio è uno dei miei personaggi fissi, nato quasi per gioco cinque anni fa: è un organo sessuale maschile parlante e umanizzato che è sempre a brontolare di qualcosa. Le sue avventure sono pubblicate mensilmente su Il Vernacoliere, la storica rivista livornese da 30 anni sulla cresta dell’onda.
Su facebook il Picio ha vita grama perché il social network più gettonato del pianeta è spesso oggetto di censura pesante su temi e immagini che in qualche modo hanno a che vedere col sesso…. Hanno bannato me e il profilo del Picio per ben cinque volte! Ma la cosa strana è che parliamo di un fumetto assolutamente comico, che ha poco o nulla di erotico o strettamente legato alla sfera pornografica! I lettori che conoscono il personaggio possono benissimo confermarlo.
(30/09/2012)