Torniamo a rievocare gli antichi fasti del nostro amichevole Uomo Ragno di quartiere (qui la precedente puntata), concentrandoci sulla cara vecchia Zia May. Gioia e dolore di tanti ragno fan, equamente schierati tra chi la vedrebbe già da anni a cavalcare tra le celesti praterie e chi invece la vuole ancora lì, a chiedere al buon Peter se ha messo la maglia di lana (nonostante magari sia luglio inoltrato).
La nostra zietta ha avuto una vita sentimentale piuttosto tormentata, e costellata da tante tragedie (prima il marito Ben, poi il buon Nathan Lubensky), prima di accettare la proposta di matrimonio, qualche anno fa, del padre di J.J.J.
Ma forse non tutti sanno che, prima di questo matrimonio, Zia May rischiò di convolare a giuste nozze anche un’altra volta, e con un uomo che tutto era fuorché un saggio e pacato nonnetto: oggi vi raccontiamo la storia di quel mancato matrimonio, con un quasi-consorte che conosciamo molto bene… Otto Octavius, alias Dottor Octopus!
Per capire come questa strana love story arrivò quasi al massimo coronamento, dobbiamo fare diversi passi indietro, e annodare tanti fili che Stan Lee, John Romita Sr. e Gerry Conway tesserono pazientemente nel corso degli anni.
May Parker e Otto Octavius si conoscono durante il periodo d’oro del ragnetto, ovverosia quello firmato Lee/Romita. Il primo incontro avvenne infatti su Amazing Spider-Man (d’ora in poi ASM) 54, con Doc Ock che si ritrova inquilino della vecchietta dopo che Peter si è trasferito da Harry Osborn. Ovviamente (e come potrebbe essere altrimenti…) la zia ignora chi sia questo signore tanto colto e distinto, e lo accoglie in casa senza indugio…
Sarà l’Uomo Ragno a trasferire altrove il domicilio di Octopus, e per un po’ la lieson tra i due ultra-sessantenni fu accantonata.
Fino al 1972, quando un Gerry Conway alle primissime armi bagnò il suo esordio con una trama ad ampio respiro (strutturata su 4 episodi, ASM 112/115, disegnata da Jim Starlin e John Romita) che vide il ritorno del Doc e l’entrata in scena di Testa di Martello.
La zietta ha un ruolo tutt’altro che marginale nella vicenda: fuggita (!) da casa dopo un diverbio con Gwen, si fa assumere come colf proprio nella villa del dottor Octopus (!!), che la accoglie con tutti gli onori del caso. Di fatto l’ennesima scazzottata all’ultimo sangue tra il tessiragnatele ed Ock (con Testa di Martello interessato spettatore) è solo un contorno alla vicenda, perché tutti i lettori hanno una sola domanda in testa: cosa ci trova Octavius nella – non più tanto – arzilla May Parker?
Per la risposta ci sarà da attendere diversi mesi. Un indizio “buttato lì” lo troviamo su ASM 119/120 (sempre firmati Conway / Romita), quando a Zia May (che nel frattempo si è stabilita definitivamente nella villa del criminale) viene recapitato un telegramma da Montreal che Peter intercetta: una missiva piuttosto vaga, ma che pare molto importante anche per gli uomini di Octopus… Così il nostro eroe decide di partire alla volta del Canada.
Tra una scazzottata e l’altra con l’incredibile Hulk (difficilmente i guai arrivano da soli) il tessiragnatele riesce a venire in contatto con il mittente del telegramma, che però viene assassinato appena prima di rivelare la notizia. La faccenda, per Peter e i lettori, passerà poi in secondo piano perché questa storia farà da tragico prologo alla morte di Gwen Stacy; e così per un po’ il mistero resterà in sospeso.
Per quasi un anno, fino ai nn. 130/131 di ASM, sui quali le trame tessute da Conway e Romita cominciano pian piano a districarsi, grazie all’aiuto (per modo di dire) dello Sciacallo, che in quei tempi iniziava a mettere in atto il suo diabolico piano: questi fa infatti trovare al tessiragnatele una lettera che svela tutti i piani di Octopus, e Peter capisce finalmente il motivo di cotanta attrazione da parte del suo arcinemico.
E così, in una nevosa notte di Natale, il nostro parte alla volta di Westchester (dove è ubicata la villa) per cercare di impedire… il matrimonio tra Otto Octavius e May Parker!!! C’è proprio tutto: Zia May è agghindata alla perfezione con un elegantissimo abito bianco, il prete sta recitando le formule di rito, i testimoni sono presenti… manca solo un invitato, il nostro Uomo Ragno.
Questi viene preceduto di pochi istanti dall’entrata in scena di Testa di Martello, che fin dal suo esordio ha sempre avuto lo stesso obiettivo di Ock… Ovverosia una miniera di uranio ereditata dall’ignara nubenda, notizia oggetto del famoso telegramma canadese!
Dopo una furibonda battaglia tra l’arrampicamuri e Octopus, il nostro riesce a trarre in salvo la zia e a fuggire su un piccolo aereo alla volta di NY, lasciando Testa di Martello e Doc Ock a suonarsele all’interno di una centrale nucleare: l’epilogo della battaglia sarà ovviamente… esplosivo (la storia è firmata Conway / Andru, inks di Giacoia / Hunt).
All’esito di questo scontro, la tresca tra i due “giovanotti” non ebbe più seguito, per la gioia dell’arrampicamuri… quantomeno fino a un paio di anni fa, quando un Peter Parker posseduto da Octopus (per chi non solo sapesse, stiamo parlando della saga Superior Spider-Man) ripensò inorridito alle avances fatte, nelle vesti di Octavius, alla “sua” Zia May. Per fortuna, solo un lontanissimo ricordo.
Per chi volesse rileggersi queste storie, vi diamo qualche Sbam-dritta. ASM 54 è stato pubblicato per la prima volta su L’Uomo Ragno (Corno) 49, e la sua edizione più recente è all’interno del sesto volume dei Masterworks dedicati da Panini Comics a Spidey (edizione forse un po’ caruccia, ma Lee e Romita valgono il prezzo); ASM 112/115 sono invece stati pubblicati originariamente su UR (Corno) 113/116, ma sono facilmente reperibili su Spider-Man Collection (Panini) 37; i numeri 119 e 120 li trovate su UR (Corno) 131 e 132 oppure su Spider-Man Collection 41; infine, i numeri 130 e 131 li trovate o su UR (Corno) 150-151 oppure sul recente Marvel Saga (Panini) n. 5.
(Roberto Orzetti)