Ormai ci siamo. In questi giorni sta facendo il suo esordio in tutte le edicole e fumetterie del Belpaese la Marvel tutta nuova e tutta differente sorta dalle ceneri di Battleworld e del megaeventone Secret Wars. Il quale, è cosa nota, a sua volta prendeva le mosse dalla morte (letteralmente) del Marvel Universe come l’avevamo conosciuto in precedenza: quello, per intenderci, creato nel lontano 1961 da Stan Lee e Jack Kirby.
I primi albi che già fanno capolino sugli scaffali sono gli Speciali Avengers nr. 0 e La nuovissima Marvel: Prologo nr. 0, poco più che sfiziosi antipasti in vista della valanga di albi destinati a invadere i punti vendita nei prossimi mesi, primi tasselli di un universo che si rinnova pur rimanendo sempre coerente con se stesso e con la propria storia pluridecennale.
Per capire meglio che cosa ci aspetta, e quali sono i piani di Panini Comics per permettere ai lettori italiani di godere appieno di questa nuova sfavillante era di meraviglie fumettistiche, abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Nicola Peruzzi, coordinatore editoriale della casa modenese. Praticamente, l’uomo che siede subito sotto il “sommo” MML…
«Un punto su cui abbiamo molto insistito negli ultimi mesi» esordisce Nicola «è che quello che ci apprestiamo a vivere anche in Italia non è in alcun modo un reboot. L’universo Marvel nato con il primo numero di Fantastic Four è sempre stato caratterizzato da una stretta continuità narrativa, che ha legato tra loro tutti i mutamenti più o meno rilevanti succedutisi nel corso dei decenni. E questa nuova fase non fa eccezione, anche se arriva dopo il più cataclismatico evento dell’intera storia Marvel, quello che ha ‘ucciso’ il multiverso e poi lo ha rifondato su basi nuove ma, ancora una volta, assolutamente coerenti. Si tratta quindi di un perfetto entry point per i nuovi lettori agganciati sulla scia dei film e dalle serie tv, ma anche di un’ottima occasione per tutti quei fan di vecchia data che magari, complici i mille casi della vita, avevano dovuto abbandonare per un periodo i loro fumetti preferiti e non sapevano bene come e quando riavvicinarsi».
Dando un’occhiata alle prime cose arrivate dagli Usa, l’impressione è che il nuovo Marvel Universe si più sfaccettato e “multifocale”, privo di un centro di gravità come potevano essere in precedenza le serie legate ai Vendicatori…
È un’impressione assolutamente corretta. Tutto quello che abbiamo letto da Marvel Now in poi era senza dubbio Avengers-centrico; mentre prima ancora tutto, o quasi, ruotava intorno agli X-Men e alle testate mutanti. La cosa stimolante è che ora invece non esiste più un “centro” che domina e condiziona il resto, ma un universo narrativo coeso composto da diversi piccoli nuclei, tutti ugualmente importanti. Certo, i Vendicatori sono sempre numerosissimi; però ci sono anche gli X-Men con poche ma splendide serie, a cominciare da Extraordinary X-Men di Jeff Lemire e Humberto Ramos, che si rivelerà fondamentale per la continuity dell’intero Marvel Universe. E tornando agli Avengers, occhio alla testata principale di Mark Waid e Adam Kubert, incentrata un team di ragazzi giovani e squattrinati che non sembrano neppure Vendicatori, privi come sono di palazzi, quinjet e maggiordomi: un gruppo di “eroi per necessità”, motivati e tenuti insieme solo dalla missione che hanno da compiere.
E poi, supergruppi a parte, prepariamoci a belle scoperte, magari inaspettate, anche tra le serie dedicate agli eroi solitari. Un esempio? Io personalmente sono stato folgorato da The Vision di Tom King, autore che (purtroppo!) ha recentemente firmato un contratto di esclusiva con la DC Comics. Lo ammetto, quando l’hanno annunciata non sapevo bene che cosa aspettarmi: forse una storia legata ai film, visto lo spazio che la Visione si sta ritagliando nel Marvel Cinematic Universe? E invece ecco che salta fuori un gioiello assolutamente spiazzante, che prende una serie di nicchia ma mainstream come poteva essere Occhio di Falco e riesce a elevarla all’ennesima potenza. Mi sbilancio: se volete leggere un solo titolo Marvel, non può che essere questo…
Quale logica ha seguito Panini Comics nel redigere il piano editoriale con cui proporre tutto questo al pubblico italiano?
Abbiamo deciso di seguire una logica leggermente diversa dal solito, che fosse al contempo nuova e rispettosa di quanto fatto in precedenza. Se ci fate caso, le nostre pubblicazioni in passato erano in linea di massima basate su un personaggio singolo più un supergruppo: Capitan America e i Vendicatori Segreti, Thor e i Vendicatori, Iron Man e i Potenti Vendicatori… c’era sempre una serie “vendicativa” a fare da collante tra le varie testate.
Ora, però, i singoli titoli di questo nuovo Universo Marvel sono talmente autosufficienti che abbiamo pensato di poter “rischiare”, lanciando un’unica testata quindicinale che raccoglie tutte le serie e miniserie legate al mondo degli Avengers: quella già citata di Waid e Kubert, ma anche New Avengers, Ultimates, Capitan Marvel, Illuminati e altre.
Nel contempo, l’Iron Man di Brian Michael Bendis e David Marquez, scritto e disegnato splendidamente, aveva tutte le carte in regola per reggere una propria testata monografica.
Thor, invece, poteva essere affiancato da Ercole, così da avere un unico titolo con due “divinità” a fare da filo conduttore… E sono solo un paio di esempi, visto che il discorso si potrebbe estendere a molte altre serie. Quindi abbiamo iniziato a lavorare in maniera un po’ differente, anche per poter sfruttare ancora meglio il formato degli albi da 48 pagine che abbiamo iniziato a pubblicare già da qualche anno e che si sono rivelati un vero successo.
Come gestirete il rapporto tra le uscite da edicola e quelle riservate al circuito delle librerie/fumetterie?
In edicola si troverà tutto il materiale più mainstream, con un’accelerazione sul fronte dei quindicinali, che saranno quattro: Avengers, Spider-Man, Guardiani della Galassia e Deadpool. Si ridurrà invece il numero degli specialini monografici da 96 o 144 pagine, che erano un po’ in sofferenza: anche perché la stessa Marvel oggi non punta più tanto sulle classiche miniserie, quanto piuttosto su mini-maxi di 12 numeri, che possono tranquillamente trovare posto in edicola insieme alle serie regolari. Risultato: le uscite complessive da edicola non cresceranno di molto, così da non gravare eccessivamente sui portafogli dei lettori. Per quanto riguarda i libri, con lo stesso formato dei Marvel Now e All New Marvel Now Collection pubblicheremo anche diversi inediti dell’All New All Different Marvel: Visione, Carnage e altri titoli più adulti e “da intenditori”, che si prestano meno alla classica serializzazione e più a una collezione in stile graphic novel. Si tratterà, al solito, di volumi di ottima fattura, con i quali si potrà leggere molto (144/168 pagine) a un prezzo accessibile (14 euro).
Quali sono, a tuo avviso, le tre serie davvero imperdibili del nuovo corso Marvel?
Su tutte, come ho già detto, secondo me spicca The Vision. Seguita a ruota da Uncanny Avengers: è il seguito della vecchia Incredibili Avengers, scritta da Gerry Duggan (l’autore di Deadpool) e disegnata da Ryan Stegman, che avevamo visto all’opera su Superior Spider-Man. Ha il piglio delle serie più belle che si leggevano a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta: azione, adrenalina, personaggi incredibili e dal passato intrigante… e la nuova Squadra Unione, che non è più composta solo da Vendicatori e mutanti, ma anche da Inumani…
Infine, sul terzo gradino del podio metto a pari merito i Vendicatori di Waid e Kubert e la Vedova Nera dello stesso Waid e Chris Samnee (il team creativo di Daredevil). Il numero uno è spettacolare: Natasha dice una sola cosa in tutto l’albo, ha un unico baloon, eppure a livello di azione, storytelling e concept si tratta di una delle cose in assoluto più belle che ho letto negli ultimi tempi. Segnatevela in agenda, poi mi saprete dire…
(Marco De Rosa)