Come tutti i personaggi dei fumetti, anche Nathan Never non ha solo una storia propria, ma anche una storia editoriale: ce la spiega Glauco Guardigli, curatore della testata fantascientifica bonelliana. Lo abbiamo incontrato nel suo ufficio, alla SBE, per un’intervista che trovate – insieme a molto altro materiale sul nostro Agente Alfa preferito – sul nr. 28 di Sbam! Comics, scaricabile liberamente. Ve ne anticipiamo un estratto.
Ciao Glauco, ci puoi definire il nostro Agente Alfa con solo tre aggettivi?
Sicuramente “sfigato”. L’inizio della sua vicenda è davvero drammatico ed ha avuto molte ripercussioni sulla sua intera vita, sulla natura stessa del personaggio. Poi “volitivo”, perché è un tipo deciso: certamente sarebbe diventato un agente speciale anche se non gli fosse successa la tragedia. Poi “musone”, la sua definizione più usata: è sempre molto riflessivo, è abituato a pensare tra sé e sé, infatti l’uso delle didascalie è molto importante nelle nostre sceneggiature.
Aggiungiamo “fantascientifico”, primo caso di un eroe di questo genere in Bonelli.
Certo, le sue storie si svolgono circa 200 anni nel futuro. Anche se, in effetti, gli autori hanno cercato di mescolare un po’ le carte. Negli anni Novanta, MeddaSerra&Vigna non potevano sapere cosa sarebbe diventato il loro personaggio, qundi si ispirarono alla fantascienza di allora: Blade Runner, che era appena uscito, altri fumetti dell’epoca, i romanzi del genere… Ma dovevano considerare anche che siamo in Bonelli, qui i personaggi durano molti anni. Quindi in seguito si sono inventati un Papa fittizio che – come Gregorio nel Cinquecento – spostò il calendario, così che storie ambientate nel (ad esempio) 2048, non siano “raggiungibili” troppo facilmente dalla realtà, non sapendo più a quale anno “zero” si riferiscano!
Raccontaci qualcosa dei suoi esordi, dal punto di vista editoriale…
Segnò sicuramente un momento importante, sulla scia di Martin Mystère e di Dylan Dog, nati rispettivamente nel 1982 e nel 1986. Erano i personaggi con cui la Bonelli ampliò i suoi orizzonti oltre Tex – il personaggio che di fatto reggeva da solo l’azienda, pur se nell’ottima compagnia di Zagor, di Mister No e di tutti gli altri – dunque oltre il western, coivolgendo un pubblico più largo, compreso quello femminile, che fino a quel momento non era mai stato interessato. Era quella che tanti definiscono la seconda fase della Bonelli, con personaggi più moderni. Quando Nathan arrivò, nel 1991, potè “approfittare” di questo nuovo clima, tra l’altro preceduto da un’ampia campagna pubblicitaria che mai si era vista prima per i nostri eroi, tale da creare una grandissima attesa del 18 giugno, data dell’uscita del primo albo. Albo che andò esaurito subito, richiedendo un’immediata ristampa.
Un ottimo esordio…
Colpì subito bene il pubblico. Così già nel 1995 uscì lo spin-off dedicato a Legs Weaver, prima testata con un personaggio femminile della Bonelli. Una serie molto diversa nei toni rispetto a quella “titolare”, pur basata sugli stessi personaggi, molto più scanzonata e leggera. Fatto ben simboleggiato fin dal primo numero nella sequenza di puro metafumetto in cui Legs “strappa” e getta via dalla testa di Nathan una delle didascalie psicologiche di cui parlavamo prima!
Prima testata fuoriserie di… una lunga serie!
Infatti oggi abbiamo anche Agenzia Alfa, quadrimestrale basato sulle avventure degli altri agenti Alfa che non siano Nathan; Universo Alfa, che ci parla delle declinazioni dell’Agenzia in altre situazioni di spazio e di tempo, siano 300 anni nel futuro o in zone alternative del pianeta, come l’ex Unione Sovietica; infine abbiamo il Magazine, quello che una volta chiamavamo Almanacco, che comprende anche articoli redazionali di approfondimento o storie già pubblicate, ma su riviste non bonelliane, e lo Speciale annuale.
Raccontaci tutto di Anno Zero, lanciata nell’ambito dei festeggiamenti del 25.mo…
Qualche anno fa, Sergio Bonelli in persona chiese ai tre autori di realizzare una miniserie di sei numeri a testa sulle origini del personaggio, lasciando loro completa carta bianca, la libertà di seguire la serie regolare o di pensare ad un reboot o altro ancora.
La prima serie, Anno Zero, attualmente in edicola, è di Bepi Vigna, con i disegni di Roberto De Angelis, e ri-racconta da un altro punto di vista i numeri 18-19 della collana “standard”, quelli in cui i lettori conobbero la storia della morte di Laura, la moglie di Nathan, ad opera di Ned Mace. Un’operazione che non avrà ripercussioni sulla saga normale, ma che farà felici i lettori più nostalgici, quelli che ricordano e rimpiangono il Nathan Never prima maniera.
Parliamo del futuro…
Ogni cinque anni più o meno, siamo soliti lanciare una saga-sconvolgimento che ci permette di risistemare le cose, eliminando personaggi che ci siamo resi conto che non funzionano, o lanciare nuovi cattivi, o altro ancora. Abbiamo avuto ad esempio l’evento traumatico dell’intero pianeta Terra, provocato dal nonno di Nathan, che ridisegnò la geografia stessa del Globo; c’è stata la guerra di Urania contro le stazioni orbitanti, poi anche la guerra contro Marte, e così via… Oggi siamo nel pieno della conclusione della saga di Omega. Su questa linea, adesso stiamo lavorando con Medda e Vigna al prossimo mega-evento che arriverà nel 2018 e per almeno un anno Nathan dovrà rinunciare all’Agenzia Alfa. Questo lo dico in anteprima a voi di Sbam!.
Ragazzi, che Sbam-scoop!
(Antonio Marangi)