Robin Wood, Alfredo Castelli, Carlos Gomez, Lucio Filippucci, Giuseppe Palumbo, Lucrezia nelle Nuvole, 32 pp., spillato, formato gigante, Editoriale Sometti 2002
Tra i tanti team-up cui il Detective dell’Impossibile ha preso parte (ricordiamo quelli con Dylan Dog, Nathan Never e Mister No, senza dimenticare le altre tantissime comparsate su quasi tutte le testate Bonelli) sicuramente uno dei più fantasiosi è stato quello che, nel 2002, l’ha visto affrontare un’avventura del tutto particolare, con coprotagonisti (eccezionalmente) due eroi non appartenenti alla scuderia di via Buonarroti: Dago e Diabolik.
Si intitolava Ombre a Ferrara ed è stata pubblicata all’interno del volume Lucrezia nelle Nuvole, edito dalla casa editrice Sometti nel 2002 in occasione della mostra dedicata ai 500 anni dall’arrivo nella città emiliana di Lucrezia Borgia, come sposa di Alfonso D’Este.
Ed è proprio a Ferrara che si svolgono le tre parti di questo originalissimo graphic novel, la cui trama si snoda tra passato (quello, ovviamente, di Dago) e presente (quello del BVZM e di Diabolik) e che vede al centro della trama la figura di Lucrezia Borgia: sarà il personaggio creato da Robin Wood (qui con i disegni di Carlos Gomez) ad incontrarla per primo, nel racconto intitolato La notte di Ferrara, che vede protagonisti il Giannizzero Nero e la Duchessa. Un incontro decisamente particolare, in cui Dago si troverà a combattere su un piano di realtà decisamente poco… reale, salvo poi risvegliarsi con la consapevolezza di essere stato, ancora una volta, un eroe.
La scena si trasferisce poi nella Ferrara dei giorni nostri, con Martin Mystère intento ad indagare su un misterioso furto all’interno del Palazzo Bonacossi: l’insospettabile guardiano notturno è infatti indiziato di aver rubato la Chiave aurea del cuore, una ciocca di capelli di Lucrezia che avvolge un monile avente tutte le caratteristiche (come di evince dal nome) di una chiave. Il sospetto è che quella chiave serva ad aprire la porta del nascondiglio che custodisce un prezioso anello appartenuto alla Duchessa… Scoprire la mysteriosa ubicazione del nascondiglio è ben poca cosa per il Detective dell’Impossibile, che però sul più bello viene interrotto da una sconosciuta, una donna dallo sguardo che non lascia indifferenti. Eva Kant, di lei parliamo, è tornata sul “luogo del delitto” all’insaputa di Diabolik dopo che questi aveva sudato diverse camicie (sostituendosi – eh eh – all’incolpevole guardiano notturno!) per regalarle proprio quell’anello, che però è parso dare effetti collaterali indesiderati. Martin ed Eva si trovano quindi a pochi centimetri l’uno dall’altro…
Lo Sbam-consiglio è ovviamente quello di mettervi a caccia di questo bel volumetto, innanzitutto per sapere come finisce la storia, e poi per gustarvi (oltre all’avventura di Dago) anche i due racconti che la completano, firmati entrambi dal BVZ Alfredo Castelli e disegnati da Lucio Filippucci (Una serata all’opera, con protagonista Martin Mystère) e Giuseppe Palumbo (La chiave aurea del cuore, con protagonisti Diabolik ed Eva).
(Roberto Orzetti)