Quando è uscita su Topolino nel mezzo dell’estate appena conclusa ci ha folgorati: la Topodissea è davvero un piccolo capolavoro!
Come non metterci subito sulle tracce dei suoi autori, Roberto Gagnor e Donald Soffritti (nella foto in apertura, scattata da Andrea Bighi), per farci raccontare dalla loro viva voce tutti i retroscena dell’opera?

Il risultato è stato l’intervista che trovate sul nr. 41 di Sbam! Comics, la nostra rivista digitale che potete scaricare liberamente da QUI, a completamento del nostro lungo servizio dedicato ai 90 anni di Topolino.
Giusto per darvi l’idea, vi anticipiamo due domande particolarmente succose (poi però precipitatevi a scaricare Sbam!)

La prima domanda è scontata: perché (ri)parodiare un’enormità come l’Odissea?
Gagnor: Perché è davvero “il primo romanzo della storia”, la fondazione di tutte le narrazioni dell’Occidente: letteralmente, il testo da cui tutti sono partiti per l’idea di storia che abbiamo oggi. In più i miei genitori, insegnanti in pensione di italiano e latino (mio padre) e latino e greco (mia madre), me l’hanno raccontata fin da piccolo, insieme agli altri miti. Insomma: ci sono cresciuto. In casa mia si è sempre parlato molto di letteratura, storie, miti. E studiare al liceo classico è stato forse più utile di tanti corsi di scrittura creativa. Per cui ho avuto una prima idea su come impostare la parodia e ne ho parlato subito alla direttora Valentina De Poli e a Davide Catenacci, il mio editor: l’idea è piaciuta subito e mi sono messo al lavoro. Ringrazio subito tutti e due e la redazione, perché hanno immediatamente abbracciato l’idea e mi hanno sostenuto molto.
Soffritti: L’idea è nata dalla mente florida di Roberto, che ha realizzato il progetto confrontandosi step by step con Davide Catenacci della redazione. Io sono stato considerato, a sceneggiatura finita, un disegnatore adatto a realizzarla, soprattutto per la mia predisposizione alla gag. Devo dire che ne sono stato molto, molto contento. Ad oggi credo che sia la storia migliore che io abbia fatto, se non altro a livello di maturità artistica.

Quale è stata la difficoltà maggiore che avete affrontato?
Gagnor: La difficoltà è stata soprattutto trovare il motivo per cui Poseidone/Rockerduck ce l’ha con Odisseo/Topolino. Nell’originale, Poseidone lo odia perché Odisseo ha accecato suo figlio Polifemo: una cosa che in una storia Disney c’entrava poco. Però volevo anche spiegare perché l’Odissea è così importante per la nostra cultura. Così, senza spoiler, ho trovato una soluzione al limite del metanarrativo, che è più disneyana (Rockerduck vuole qualcosa che naturalmente poi Zeus/Paperone ottiene al posto suo, o quasi), ma anche profonda, spero.
Soffritti: La narrazione. Ci ho speso sopra tutto quello che avevo ragionando sempre con logica per trovare soluzioni narrative scorrevoli, immediate e che nella pagina funzionassero. La posta in gioco era grossa e dovevo dare il meglio di me. Qualcosina forse mi è sfuggita ma nel complesso sono molto soddisfatto (almeno per adesso) del risultato finale. Anche il mare in tempesta mi ha portato via molto tempo, l’ho studiato tanto, così come le nuvole. Ci sono riferimenti legati alla storia dell’arte che hanno poi reso il tutto più piacevole da realizzare.

Segue su Sbam! Comics nr. 41