Un altro grave lutto per il Fumetto italiano, e in particolare per la Fondazione Franco Fossati e per i nostri amici di Wow Spazio Fumetto. «Roberto Renzi ci ha lasciato il 23 ottobre», ha infatti annunciato Luigi F. Bona, direttore dello stesso Wow.

«Roberto ha segnato in modo importante mezzo secolo del nostro immaginario collettivo, creando personaggi che hanno raggiunto milioni di lettori in Italia e in altri Paesi europei, come il tarzanide Akim o il multiforme Tiramolla.

Ottimo giornalista, Roberto nasce a Codorago, provincia di Como, il 10 febbraio 1923. Comincia a diciannove anni a scrivere storie per i fumetti, in piena guerra, continuando a ritmo serrato nei primi anni della Ricostruzione, lavorando per gli editori milanesi: Edital, Da Passano, Tomasina, Alpe, conoscendo quindi Augusto Pedrazza (con il quale crea numerosi eroi e il più longevo di questi, Akim, nel 1950) ma anche Leo Cimpellin, Lina Buffolente, Franco Bignotti, Francesco Paludetti e i tanti altri autori di un’epoca straordinaria, con alcuni collaborando per creare storie per bambini e ragazzi, con tutti stabilendo un rapporto di stima e amicizia durato tutta la vita.

Nell’agosto 1952 per la Alpe inventa Tiramolla, “figlio del caucciù e della colla”, all’interno di una storia di Cucciolo e Beppe, per i disegni del ventitreenne Giorgio Rebuffi, e continuerà per almeno trent’anni a scriverne di fantasiose per Umberto Manfrin, il ‘tiramolliere’ più noto.
Intanto è giornalista serio e apprezzato, per molti anni direttore del Circolo della Stampa di Milano. Ed è al Circolo che organizza alcuni momenti di incontro tra autori del mondo del Fumetto, cene piacevoli che diventano cene di lavoro a un progetto che si sta configurando, che Roberto sostiene con energia: un museo del fumetto.

A una cena rimasta storica si crea l’Accademia del Fumetto, una specie di Tavola Rotonda dove i Cavalieri del Fumetto sono autori come Antonio Terenghi, Tiberio Colantuoni, Umberto Manfrin, Paolo Piffarerio, illustratori come Giuseppe Festino, e tra loro Luigi F. Bona per quella che nel 2000 è ancora l’Associazione Franco Fossati.
Quando si forma la Fondazione Franco Fossati, Roberto è tra i soci Fondatori e sarà presente a tutte le riunioni del Consiglio di indirizzo dell’ente, finché la salute e l’età glielo consentiranno. 

Dire che per la Fondazione e per la nascita del Museo è stato importante, è riduttivo: la prima configurazione, le modalità e gli scopi nascono e si sviluppano in lunghe “chiacchierate” che infondono nel progetto tutta la sua passione e la sua esperienza: un sostegno primario per quello che sembra ancora nel 2011 un salto nel buio, poi si trasforma in una bella realtà per Milano e per il Fumetto.
I tempi sono cambiati, l’editoria ha abbandonato il Fumetto per bambini e maltrattato quello per ragazzi, avvilendolo spesso a mero prodotto commerciale, merce da vendere. Per i tanti lettori e autori e i rari editori che amano il Fumetto e creano con attenzione e passione, la scomparsa di Roberto Renzi è la partenza di un caro amico. Soprattuto per la Fondazione, che sente ancora più impegnativo, oggi, il compito di continuare nello stesso spirito, come lui voleva».

La Sbam-redazione si unisce al cordoglio del Wow e di tutti gli amanti del Fumetto.