Carlo Peroni (con Laura De Luca), Spugna, collana I Maestri delle Nuvolette, 176 pp. in b/n, Sbam! Libri 2018, € 18,00
Incredibile. Non “vedevo” Carlo Peroni dal lontano 1991, quando iniziai a leggere i fumetti grazie a quella magnifica rivista che era Il Giornalino.
Qui conobbi L’Ispettore Perogatt, e fu amore a prima vista per questo buffo personaggio e per il suo ancor più buffo universo, fatto di matite fumanti, trame surreali e gatti decisamente più perspicaci degli umani. Insomma, per farla breve, grazie a Carlo Peroni iniziai ad amare il fumetto, e a diventare l’appassionato che sono ora.
Per questo motivo, quando ho letto di questo volume dedicato ad una delle sue opere (che peraltro non conoscevo), non ho esitato ad ordinarlo.
Ed ho fatto bene. Molto, molto bene. Spugna, primo tomo della collana I Maestri delle Nuvolette, raccoglie un’antologia dei migliori racconti con protagonista la bionda ragazzina (il perché del nome ci viene spiegato nel primo racconto) realizzati da Peroni tra il 1976 ed il 1981, e pubblicati su Il Giornalino.
Pur essendo ovviamente leggeri nei toni (le storie erano indirizzate ad un pubblico di adolescenti), i racconti di Spugna sono tutt’altro che “per bambini”. Spugna infatti vive storie profondamente intessute della realtà di fine anni ’70 (gli anni del big bang, come li ha definiti un altro celebre fumettista, Gianfranco Manfredi): femminismo, proteste nelle strade, vita carceraria, rapimenti, attentatori… certo, tematiche tutte trattate “all’acqua di rose” (e non poteva essere altrimenti), ma comunque reali, e usate da Peroni per spiegare ai ragazzi dell’epoca cosa stava succedendo in Italia in quel momento.
E così, tra una puntata e l’altra su Radio Buco (la radio libera con cui la nostra collabora come inviata/tuttofare), Spugna si ritrova a districare misteri e a salvare sempre la situazione, a discapito della sua nemesi Marilla (un po’ più grandicella e scaltra), che le tenta tutte (vanamente) per mettere i bastoni fra le ruote alla biondina.
Ma, se le storie (gradevolissime) hanno la peculiarità di essere molto legate all’epoca in cui sono uscite (della serie: non aspettatevi di vedere Spugna che posta su Facebook…), il vero motivo per cui questo volume va acquistato a scatola chiusa è il vedere all’opera Carlo Peroni ai suoi massimi livelli (specie nella seconda parte del libro).
Vignette particolareggiate in maniera maniacale (con omaggi e citazioni sparse in ogni dove), bellissimi effetti di chiaroscuro ottenuti usando i retini in modo impeccabile e, soprattutto, una costruzione delle tavole che ancora oggi fa scuola. Il tutto valorizzato (giusto menzionarlo) da una scelta del formato azzeccatissima, che permette al lettore di gustarsi questo piccolo gioiello.
Gioiello che merita decisamente un bis, magari dedicato a qualche altra opera di Carlo Peroni… Anche perché noi lettori non siamo mai stanchi di storie sfavillanti (con buona pace di Marilla)!
(Claudio Ruggeri)