La vostra Sbam-redazione preferita è tornata alla base dopo l’intensissima cinque-giorni di Salone del Libro di Torino.

Una gran bella esperienza, occasione per incontrare tantissima gente, amici e colleghi, ma soprattutto lettori di ogni età. Lettori che magari non ci conoscevano ancora, visto che questa era la nostra prima partecipazione al Salone sabaudo, un contesto non strettamente fumettoso (anche se di fumetti e di editori dei medesimi ce n’erano davvero tantissimi, come evidenzia AFNews in questo post, mettendo proprio Sbam! in copertina). Ma anche e soprattutto per questo è stato molto interessante scambiarci quattro chiacchiere. Così vogliamo ringraziare di cuore tutti coloro che sono venuti a trovarci.
E mi si permetta un applauso speciale al bambino di 7 anni (7!), che davanti al nostro libro di Bongo, ha riconosciuto subito il personaggio come “l’amico di nonna Abelarda”!
Il nostro Tiramolla ha avuto il successo che ci aspettavamo: chiunque passasse davanti allo Sbam-stand non poteva evitare un sorriso nostalgico o un’espressione di sorpresa davanti al Figlio della Gomma e della Colla, sfogliando di gusto il volume. Ma siamo felici anche per il gradimento dimostrato per molti altri dei nostri titoli. E non dimenticheremo mai la soddisfazione provata nel presentare il volume di Tiramolla nella Sala Fumetto del padiglione 1.

Tutto bene quindi? Sì, decisamente sì.
Però…
Però vorrei dire due parole al signor Salone del Libro.

Caro Salone,
sei un evento importantissimo, ricchissimo, fikissimo. Sei d
avvero una gran fiera, anche nel senso più antico e tradizionale del termine, venghino signori venghino, tanta tantissima roba esposta, tanti tantissimi eventi, tanta tantissima gente, tanti tantissimi stand.
In mezzo a tutto questo è ovvio che non tutta la merce possa avere lo stesso valore, non tutti gli eventi saranno egualmente interessanti, non tutti i visitatori lettori incalliti (magari semplici curiosi che fanno, giustamente e del tutto legittimamente, lo struscio tra i padiglioni), e non tutti gli standisti risulteranno essere editori…
Ecco, però questa è una cosa su cui si dovrebbe riflettere, caro il nostro Salone del Libro. Perché, anche se davanti a un banco di libri assortiti l’utente non è certo obbligato ad accorgersi della differenza (ammesso che di tale differenza – giustamente e legittimamente – debba o possa calargli qualcosa), resta il fatto che editore è diverso da libreria e che libreria è diverso da remainders. Tutte realtà soggette a leggi e regolamenti diversi, tali per cui mescolarle tra loro in uno stesso contesto è cosa quanto meno svantaggiosa per alcune di esse (l’espressione giusta sarebbe un’altra, ma credo di aver reso l’idea).
Ecco perché mettere davanti alla sequenza di piccoli editori del padiglione 1 – GonZo editorE, It Comics/Pickup Publishing, Edizioni NPE, Acheron Books, la vostra Sbam!, Algra Editore e Astro Edizioni – una “muraglia” di decine di metri di libri a metà prezzo di ogni genere e casa editrice (muraglia tra l’altro tanto alta da renderci “invisibili” a chiunque non ci passasse proprio davanti al naso), ecco, diciamo che non ha creato proprio una situazione favorevolissima alle vendite. Vendite necessarie, caro il nostro Salone, anche per pagare il tuo non proprio economicissimo stand.

Certo, ogni iniziativa volta a favorire e incentivare la lettura è più che benemerita. E nei tuoi padiglioni la quantità di bambini in giro tra gli stand è stata notevole: molti di loro si sono dimostrati davvero interessati, e tutto questo è bellissimo. Cose che fanno bene a cuore e morale. Ma questo vale da un punto di vista “umano” e culturale. Da quello imprenditoriale, invece, caro il nostro Salone del Libro, magari qualcosina andrebbe rivista.
Sempre che tu voglia avere ancora lì con te anche la piccola editoria, cioè
quella che a parole è sempre sostenuta da tutti (pluralismo! libertà di informazione! indipendenza! Bubbubbù babbabbà!).

Perché a conti fatti – caro Salone dei Cuori Selvaggi – noi piccoli possiamo benissimo mettercelo (e ce lo mettiamo eccome!), il cuore, ma poi magari gradiremmo non farci trattare… selvaggiamente.
Altrimenti dovremo metterci a cercare (e a crearci) altre strade. Con tanti saluti ai Saloni.

Cin cin.

Antonio Marangi

 

Di seguito, il nostro video-ricordo delle giornate al Salone e la registrazione della presentazione di Tiramolla in Sala Fumetto di venerdì 20 maggio (purtroppo audio pessimo… A proposito, caro Salone, occhio al tuo WiFi…) con il sottoscritto tra Giorgio Sommacal e Vittorio Pavesio.